SCRIVI LA TUA STORIA!

Ogni vita merita un Romanzo ... Quando raccontarsi è terapia per auto-aiutarsi e farsi aiutare.
Hai aperto la tua casa a qualcuno che ti ha illusa e ti ha abbandonata?
Hai scelto la donna "sbagliata", sei recidivo e perseveri nell'errore?
Scrivi la tua storia! Un blog per lasciarsi guidare da "chi dentro di te" sa già dove condurti affinché tu veda ciò che già conosci.

giovedì 20 maggio 2010

Una storia per quelli che sono Sposati...per quelli che non sono Sposati ...e per quelli che presto si Sposeranno. Sono sicura, ne sarete toccati.

La dedico a tutti Voi!

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Quando rientrai a casa quella notte, mentre mia moglie mi serviva la cena, presi la sua mano e le dissi che avevo qualcosa da dirle. Lei si sedette e si mise a mangiare tranquillamente. Nuovamente ossevai la ferita nei suoi occhi.

Improvvisamente non riuscivo più ad aprire bocca. Ma dovevo dirle che cosa stavo pensando. Voglio il divorzio.. sollevai la questione con calma.

Non sembrava essere affatto contrariata dalle mie parole, anzi mi chiese sommessamente, perchè ?

Cercai di evitare la domanda. Ciò la fece arrabbiare. . Gettò via le posate e gridò, tu non sei un uomo! Quella notte, non ci parlammo. Lei semplicemente piangeva. Io sapevo che lei stava cercando di trovare ciò che era successo al suo matrimonio. Ma io potevo a malapena risponderle; lei aveva perso il mio cuore per la splendida Dew. Io non l'amavo più. Provavo solo pietà per lei!

Con un profondo senso di colpa, stesi una bozza del contratto di divorzio in cui affermavo che le avrei lasciato la nostra casa, la nostra auto e il 30% della mia compagnia.

Lei ci diede un occhio e poi lo fece a pezzi. Quella donna che aveva passato dieci anni della sua vita con me mi era diventata un' estranea. Mi dispiaceva che avesse sprecato il suo tempo, risorse ed energia ma non potevo certo cancellare ciò che avevo detto poichè io amavo Dew teneramente...ne ero sicuro. Alla fine scoppiò, gridando e strillando...finalmente proprio quello che mi sarei aspettato di vedere. Quel pianto era per me una sorta di liberazione. L'idea del divorzio, che mi ossessionava oramai da parecchie settimane, sembrava essere ora più chiara che mai.

Il giorno dopo rincasai molto tardi e la trovai che stava ancora scrivendo, china sul tavolo. Non cenai e me ne andai subito a letto, addormentandomi velocemente poichè ero stanco dopo una giornata memorabile passata con Dew.

Quando mi svegliai, era ancora li che scriveva. Non me ne curai, mi girai e mi rimisi a dormire.

Alla mattina mi presentò le sue condizioni per il divorzio : non voleva nulla da me, voleva semplicemente un mese di preavviso, prima del divorzio.

In quel solo mese dovevamo asslutamente impegnarci a condurre una vita il più normale possibile. Le sue ragioni erano semplici : nostro figlio aveva gli esami proprio in quel mese e lei non voleva angosciarlo con la rottura del nostro matrimonio.

Ciò mi confaceva. Ma c'era dell'altro, mi chiedeva inoltre di ricordarmi di come io l' avevo portata nella nostra stanza nunziale il giorno stesso del nostro matrimonio.

Mi chiese allora di sollevarla, ogni mattina, per tutta la durata del mese, dal nostro letto e portarla fino alla porta d'entrata ...Pensai che stava impazzendo. Proprio per rendere i nostri ultimi giorni assieme maggiormente sopportabili, accettai una richiesta cosi' strana.

Dissi a Dew delle condizioni imposte da mia moglie per il divorzio...Lei si mise a ridere fragorosamente e pensò che fosse tutto assurdo. Non importava quali espedienti stesse cercando di mettere in atto, doveva semplicemente affrontare il divorzio, disse in maniera sprezzante..

Mia moglie ed io non avemmo alcun contatto fisico poichè l' intenzione di divorziare era più che mai una realtà. Quindi quando la presi tra le braccia il primo giorno, entrambi apparivamo estremamente goffi. Nostro figlio apparve improvvisamente dietro a noi, papà porta mamma tra le braccia. Le sue parole mi provocarono un senso di panico. Dalla stanza da letto al salotto, poi alla porta, più di dieci metri con lei tra le mie braccia. Lei chiuse gli occhi e disse con calma: non dire a nostro figlio del divorzio. Feci un cenno con il capo, sentendomi un pò turbato. L'appoggiai fuori dalla porta. Lei andò ad aspettare l'autobus per recarsi al lavoro. Io invece presi l'auto.

Il secondo giorno, entrambi eravamo più sciolti. Lei chinò la testa sul mio petto, sentivo la fragranza della sua camicetta. Realizzai che non l' avevo più guardata con attenzione da oramai molto tempo...realizzai che non era più giovane. C'erano delle sottili rughe sul suo viso, i suoi capelli cosi' grigi ! Il nostro matrimonio non l'aveva certo risparmiata. Per un minuto pensai a ciò che le avevo fatto.

Il quarto giorno, quando la sollevai, sentii rinascere un forte senso di intimità . Questa era la donna con cui avevo passato dieci anni della mia vita.

Il quinto giorno, realizzai che la nostra intimità stava nuovamente ritornando. Non dissi nulla a Dew. Diventò via via sempre più facile portarla tra le braccia e l'intero mese se ne volò via velocemente. Il sesto e il settimo giorno realizzai che il nostro senso di intimità stava effettivamente crescendo sempre più. Continuavo a tacere con Dew. Forse tutto ciò mi rendeva ogni giorno più forte.

Una mattina mia moglie era tutta intenta a sciegliere che cosa indossare. Cercò alcuni abiti ma non ne trovò nessuno adatto...infine sospirò, le erano tutti troppo grandi. Improvvisamente realizzai che era dimagrita, era questa la ragione perchè la potevo sollevare cosi' facilmente.

Improvvisamente mi colpi' ... aveva sopportato cosi' tanto dolore e amarezza nel suo cuore. In maniera inconscia la raggiunsi e toccai la sua testa.

Nostro figlio arrivò proprio in quel momento e disse, Papà, è ora di prendere tra le braccia mamma. Per lui, vedere il papà che sollevava la mamma era diventata una parte essenziale della sua vita. Mia moglie invitò nostro figlio ad avvicinarsi e lo abbracciò stretto stretto. Mi girai velocemente per paura di poter cambiare idea. Poi la tenni tra le mie braccia, camminando dalla stanza, attraverso il salotto, verso il corridoio. Le sue mani mi circondavano il collo dolcemente, naturalmente. Tenevo il suo corpo stretto; era tutto esattamente come il nostro giorno di matrimonio. Ma il suo corpo cosi' leggero mi rendeva triste. L' ultimo giorno, mentre la tenevo in braccio a malapena potei muovere un passo.Nostro figlio era già a scuola. E mentre la stringevo dissi, non avevo notato che la nostra vita mancava di intimità.

Guidavo verso l'ufficio.... ad un tratto saltai fuori dall'auto senza chiudere la portiera. Ero dispiaciuto che ogni ritardo potesse farmi cambiare idea...salii le scale. Dew apri' la porta e le dissi , Scusami Dew, non voglio più divorziare.

Lei mi guardò, meravigliata, e poi mi toccò la fronte..Hai la febbre? Lei chiese. Le scostai la mano dalla fronte. Scusami, dissi, non voglio più il divorzio. Probabilmente il nostro matrimonio era noisoso perchè sia lei che io non avevamo valutato i dettagli delle nostre vite, non certo perchè non ci amavamo più. Ora mi era tutto chiaro .. da quando l'avevo portata a casa mia il giorno delle nozze, non mi era mai sfiorato il pensiero di non tenerla con me fino alla morte, a prescindere da tutto.

Dew sembrò improvvisamente svegliarsi. Mi diede un sonoro schiaffo, sbattè la porta e scoppiò in lacrime. Scesi le scale e me ne andai.

Per strada mi fermai da un fiorista, ordinai un bouquet di firori per mia moglie. La commessa mi chiese che cosa volevo scrivere sul biglietto. Sorrisi e scrissi: ti solleverò e ti porterò fuori casa ogni mattina finchè morte non ci separi.

Quella sera arrivai a casa, fiori in mano, un sorriso sulla faccia, corsi su per le scale, solo per trovare mia moglie morta nel letto.

I piccoli dettagli delle nostre vite sono ciò che veramente contano in una relazione. Non sono certo la casa, l'auto, le proprietà, i soldi in banca. Queste condizioni creano solo un ambiente tendente alla felicità ma non possono certo dare la felicità. Essere amici della propria sposa/compagna, fare tutte quelle piccole cose che costruiscono l'intimità.. tutto ciò rende un matrimonio/convivenza felice!

Se non condividete ciò, nulla vi accadrà.

Se lo fate, potreste salvare il vostro matrimonio/relazione.